Edilizia, opportunità di rilancio con l'ecobonus

“Il settore dell’edilizia in Riviera del Brenta quest’anno risente degli effetti della crisi legati alla pandemia. Un aiuto potrebbe venire dall’opportunità legata alle ristrutturazioni legate all’eco bonus del 110 %. Abbiamo migliaia di richieste di interventi, ma questo non basta, per il semplice motivo che il bonus è inapplicabile nella maggioranza dei casi, sia a causa della farraginosa burocrazia per ottenere i fondi, che a causa della presenza nelle case di piccoli abusi edilizi. Irregolarità che prima della ristrutturazione vanno sanati, dagli stessi proprietari. Sono fortemente diminuite poi le costruzioni di nuove case rispetto a 4 anni fa nel comprensorio dei 10 Comuni dell’area”. A spiegarlo sono Giovanni Bolzonella capocategoria degli imprenditori edili dell’Associazione Artigiani e Piccola Impresa
Città della Riviera del Brenta, e il segretario dell’Associazione Giorgio Chinellato.

“In Riviera del Brenta iscritte all’Associazione Artigiani – spiegano Chinellato e Bolzonella – ci sono circa 150 aziende. Aziende che hanno risentito nel corso degli anni di una forte crisi. La più grande di tutte è stata quella del 2008 dalla quale dopo 12 anni finalmente si stava lentamente riuscendo ad uscire. Ora l’arrivo della pandemia, e anche per il comparto dell’edilizia i contraccolpi non sono mancati. Va detto comunque, che rispetto a 4 anni fa la costruzione di nuovi edifici anche in Riviera è molto diminuita. Si costruiscono ora, un quarto degli edifici che si costruivano nel 2016. Gli interventi per la maggior parte dei casi
riguardano manutenzioni e ristrutturazioni”.

L’ecobonus governativo del 110 % è una grande opportunità per il settore, e nelle scorse settimane migliaia le famiglie della Riviera hanno contattato le aziende per risistemare la casa e renderla efficiente dal punto di vista energetico, ma ci sono dei problemi. “Riceviamo – conclude Bolzonella – migliaia di domande, ma solo una minoranza costituiscono dei lavori che poi realmente si faranno partire. Innanzitutto le persone chiedono alle aziende edili di interessarsi per avere i fondi dalle banche, e invece sono gli stessi che devono fare richiesta agli istituti di credito del prestito e poi a lavori finiti verranno rimborsati. Altro problema è che per ottenere la certificazione finale dei lavori fatti, non ci deve essere il minimo abuso edilizio e spesso nel corso degli anni invece molti proprietari qualche intervento non autorizzato lo hanno fatto“.

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