"Comparto edile a rischio dopo il Superbonus 110%"

“Il comparto edile in Riviera del Brenta? Rischia di restare al palo per molto tempo dopo la fine dell’incentivo del superbonus 110 %”. A fare il punto della situazione sono Giovanni Bolzonella capo categoria degli edili dell’associazione Artigiani Piccola e media Impresa “Città della Riviera del Brenta” e Andrea Bernardi referente per la categoria impiantisti insieme al segretario dell’Associazione Giorgio Chinellato. Le imprese artigiane puramente edili, iscritte all'associazione va detto, sono circa 150, sono oltre 300 invece quelle iscritte complessive legate al comparto come elettricisti idraulici dipintori ed installatori.

“Con la fine del super bonus e anche di tutti gli altri bonus edilizi - spiega Bolzonella - il 2025 rischia di diventare un anno tragico sotto l’aspetto dell’occupazione con fatturati delle aziende in diminuzione. Resta solo qualche restauro, ristrutturazione interna da compiere, ma sia a causa della difficoltà delle banche a erogare mutui, sia per il fatto che le famiglie preferiscono sempre più andare in affitto piuttosto che affrontare la spesa per acquistare una casa, le richieste di interventi edilizi sono calati già quest’anno di quasi il 30 %. Il prossimo anno prevediamo che la situazione sarà ancora più complicata se nel frattempo il Governo non interverrà con degli incentivi per riattivare il settore. Ad essere in difficoltà sono ovviamente le piccole e medie imprese visto che quelle di grandi dimensioni lavorano di più con il settore pubblico”. Bolzonella fa una riflessione. “Se un tempo - sottolinea Bolzonella - parlavamo della necessità di trovare operai per i lavori da compiere, questa esigenza da qualche mese non c’è più a causa del calo del lavoro”. Non va meglio per il comparto degli impiantisti.

“L’ultimo bonus che resta in piedi fino a dicembre di quest’anno - spiega Andrea Bernardi - è l’Ecobonus. Poi c’è il concreto rischio che tutto si fermi. Puntiamo sinceramente sul fatto che si attivi per il 2025 il “Conto termico 3.0” che garantirebbe su impianti fotovoltaici e caldaie un rimborso di fatto nel giro di 3 – 5 anni del 60 % della spesa fatta. Questo tipo di misura potrebbe essere utilizzata sia da aziende che da privati per le abitazioni. Abbiamo constatato ad esempio, che una misura analoga aveva riscosso un buon successo con le aziende del comparto calzaturiero".

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